venerdì 14 luglio 2017

Recensione - Le Lame Scarlatte di Rob Himmel

TRAMA: L’equilibrio è stato infranto. I pezzi sono sulla scacchiera. Il gioco del potere è cominciato… e reclamerà sangue. Quando Lynx, il più celebre assassino di Ganderia, fa ritorno nella capitale dopo dieci anni di assenza, gli equilibri di potere vengono infranti. Le otto organizzazioni che gestiscono nell’ombra la vita della città abbandonano il loro torpore e ricominciano a tessere intrighi. Re Nuldest è disposto a qualunque cosa pur di scoprire perché, dopo tutto questo tempo, l’uomo sia ricomparso in città e non esita a mobilitare l’Ordine. Ed Eel non esiterà a rincorrere il suo sogno: divenire il miglior assassino della storia, facendosi un nome sulla pelle di Lynx… Persino Regina è pronta a calare le sue carte. Il gioco degli intrighi è cominciato. Chi trionferà?






RECENSIONE: Le Lame Scarlatte racconta le vicende di Ganderia e di come improvvisamente l’equilibrio e la tranquillità che caratterizzava il suo regno siano stati bruscamente interrotti. A dieci anni dalla sua ultima apparizione nella capitale Lynx, il più grande assassino che la città abbia mai visto, fa ritorno a Ganderia e porta con sé la sua arma prediletta: due lame dello stesso colore del sangue che conferiscono a chiunque le possieda maggiore maestria e resistenza. Re Nuldest non è affatto contento dell’improvviso ritorno del sicario e il suo obiettivo principale è quello di scoprire chi lo ha convocato e con quale scopo. Nel frattempo l’Ordine degli Assassini si mobilita per eseguire gli ordini impartiti del Re e va alla ricerca del rinomato sicario per catturarlo e ucciderlo.
Approfittando del suo ritorno a Ganderia, l’assassina Eel non esita a cercare lo scontro diretto con Lynx. Da sempre il suo sogno è quello di riuscire a sconfiggerlo ed essere nominata finalmente migliore assassina della storia, così inizia per lei una caccia all’uomo che incontrerà, nel suo percorso, più di un ostacolo.
Ma dall’ultima volta che Lynx è stato nella capitale non tutto è rimasto come era prima e l’assassino dovrà affrontare le diverse reazioni di chi, un tempo, gli era vicino: Irt Millirs, guardiana e donna che ha sempre amato ma a cui non ha mai confessato i propri sentimenti e la sua piccola allieva e protetta Ruby; Regina, capo del Padiglione del Miele, è una donna forte e carismatica il cui ruolo nel corso del romanzo sarà fondamentale, a altri personaggi tra cui il suo vecchio compagno Lizard, Mantis, e Bear.
Il libro si apre con una scena tra Lynx e Ferret, un mandante del Re incaricato di scovarlo e ucciderlo, che dà inizio a tutto l’intrico della trama: Ferret sottovaluta il sicario, credendolo ormai troppo vecchio e stanco per competere con il sé stesso di dieci anni prima, e tenta di assassinarlo utilizzando una tecnica fin troppo banale. Lynx riesce a sviare il tentato omicidio e ricatta il giovane Ferret: gli risparmierà la vita solo a patto che quest’ultimo finga che il suo compito sia stato portato a termine, e che quindi sia riuscito ad uccidere il più grande assassino della storia. Così facendo Lynx potrà continuare a vagare nel completo anonimato ed evitare che i sicari del Re gli siano alle calcagna, e Ferret potrà godersi i privilegi di essere un eroe.
Il romanzo mi è piaciuto moltissimo, trovo lo stile di scrittura dell’autore davvero molto valido e soprattutto molto scorrevole, l’unica pecca è stata la scarsità di descrizioni spaziali e la presenza di descrizioni fisiche dei personaggi molto generali, quindi poco evocative, infatti non sono riuscita ad avere un’immagine nitida dei personaggi nella mia mente ma comprendo in pieno la scelta dell’autore di ridurre questi elementi in quanto avrebbero appesantito l’esperienza della lettura, essendo già la trama abbastanza intricata e il numero delle vicende corposo.
La storia, dopo un primo momento di apparente confusione dovuta sia all’introduzione dei vari personaggi sia all’alternanza dei punti di vista di paragrafo in paragrafo, scorre in maniera fluida e risulta essere sempre più avvincente con il proseguire delle pagine. Le ambientazioni medievali mi hanno rimandata molto a quelle della saga di George R.R. Martin, anche se il romanzo di per sé non ha alcuna correlazione con i romanzi sopra citati, e hanno reso la lettura molto piacevole soprattutto a chi, come la sottoscritta, è un appassionato del sotto genere. Gli intrighi e i tradimenti sono, in generale, degli elementi che amo incontrare in un romanzo, e i colpi di scena in Le Lame Scarlatte non mancano di certo, come neppure le scene di azione, quelle sentimentali e ahimè…le morti!
I personaggi di questo romanzo sono caratterizzati molto bene ed è impossibile non empatizzare con ognuno di loro, non essendoci in realtà una netta distinzione tra bene e male, giusto o sbagliato; ogni personaggio ha un lato più crudo e spietato, soprattutto quando si parla di strategie militari o politiche, ma allo stesso tempo ha un lato più buono, un lato umano, che riesce ad emergere solo nei casi più critici. Nonostante il romanzo sia pieno di personaggi maschili forti e spietati, a mio parere le vere protagoniste della vicenda sono le donne che, non per estremo femminismo, sono stati i personaggi che più ho apprezzato all’interno del libro, in particolar modo Regina e Irt Friviel. Si tratta infatti di personalità controverse che personalmente trovo fin troppo affascinanti, la sete di potere che le accomuna le porta a compiere qualsiasi gesto pur di raggiungere il suo scopo, ma se la prima è più cauta e imparziale, la seconda si serve di qualsiasi mezzo possibile (anche la magia) per plasmare la mente di chi davvero conta e riuscire, in modo indiretto, a imporre il proprio volere sugli altri.
Lynx, invece, è un personaggio tanto vecchio quanto astuto. La sua sete di vendetta sarà il motore di tutte le sue azioni e, anche se i mezzi che utilizza sono perlopiù cruenti, il suo fine è fin troppo nobile per una persona come lui. A dieci anni dall’ultima volta che ha ucciso un uomo, si ritrova improvvisamente a rivivere la sensazione di sentir scorrere la vita via da qualcuno e se inizialmente credeva di aver perso ormai le qualità che lo contraddistinguevano, saranno gli eventi stessi a dimostrarne il contrario.
Non a caso è il miglior assassino che la storia abbia mai visto.
In generale considero questo romanzo una lettura più che valida, un perfetto equilibrio di trama avvincente e scrittura scorrevole. Lo consiglio a tutti gli appassionati del fantasy classico, di ambientazioni storiche, a chiunque sia appassionato di intrighi di corte e che non abbia timore di leggere qualcosa di crudo ed estremamente reale.
Il mio giudizio è di 4.5/5
VOTO




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